Le persone si rivolgono spesso allo psicologo/psicoterapeuta, lamentando ansia e/o depressione (“sono depresso…”, “sono una persona ansiosa…”) e chiedendo al professionista di togliergli la causa del proprio malessere che identificano appunto, nell’ansia o nella depressione (“non voglio più stare male…”). Lo psicofarmaco (somministrato dal medico di base o dallo psichiatra) e varie tecniche psicologiche permettono indubbiamente di abbassare il livello di ansia o depressione, dando la sensazione di stare meglio: per qualcuno questo è suffciente, per altri no.
Le persone che non sentono soddisfazione da un abbassamento dei livelli d’ansia o depressione, sono coloro che si chiedono “perché sono depresso?”, “perché reagisco con ansia alle situazioni della vita?”, “cosa c’è in me che non va, perché non posso sentirmi felice o tranquillo?”.
La malattia (o patologia) va distinta dai sintomi attraverso i quali si manifesta: l’ansia e la depressione sono spesso segnali che la nostra psiche ci invia, per avvertirci che qualche meccanismo dentro di noi si è incrinato, non funziona più bene oppure è da sempre disfunzionale ma solo ora comprendiamo darci sofferenza. La risposta al perché diventa, nel percorso psicologico, la ricerca del significato.
Per esempio. Se abbiamo bruciore allo stomaco (sintomo) dopo il pasto o dopo aver mangiato certi alimenti (perché), possiamo prendere un antiacido (farmaco) ed evitare i cibi che recano fastidio (tecnica di evitamento) oppure fare delle indagini diagnostiche e scoprire di avere la gastrite o l’ulcera (possibili patologie di fondo). Se decidiamo di curare la patologia di fondo, possiamo ragionevolmente pensare che anche il bruciore di stomaco sparirà. Se invece preferiamo continuare a prendere l’antiacido (ed eliminare solo gli alimenti che ci danno più fastidio), il risultato sarà, almeno per un certo tempo, lo stesso (scomparsa del sintomo), ma la gastrite o l’ulcera resteranno e forse diverranno anche più gravi.
Non è molto diverso con i sintomi/patologie di carattere psicologico.
L’ansia e la depressione si riferiscono a complessi emotivi che possono essere semplificati, rispettivamente, in “paura” e “tristezza”, due emozioni innate che ogni essere umano prova perché ne ha bisogno per sopravvivere. Senza la paura, quella emozione cioè, che ci permette di prestare attenzione a un rischio o a un pericolo esterno, ci saremmo estinti; senza la tristezza, che ci permette di entrare in contatto con il nostro Essere, non saremmo stati capaci di creare relazioni, famiglie, comunità…
Quando ansia e depressione diventano malattie? Quando la paura o la tristezza sono eccessive e ci portano a pensieri irrazionali: allora qualunque cosa può diventare pericolosa oppure si perde il contatto con se stessi, isolandosi anche dagli altri, dalle attività/interessi e dal mondo in generale.
Come quindi può essere d’aiuto lo psicoterapeuta? Dando alla persona la possibilità di riflettere, mettersi in contatto con se stessa, entrare profondamente in relazione con i propri contenuti emotivi. Lo psicoterapeuta aiuta a dare senso all’ansia e alla depressione, comprendendoli nell’essere segnali, informazioni su come la persona “funziona”: il dialogo tra terapeuta e cliente diventa un dialogo interno tra le parti, i vari aspetti e manifestazioni dell’Essere. L’ansia e la depressione vengono quindi intesi come qualcosa che si ha, dei messaggi a cui dare spazio perché possano esprimersi, essere compresi e dunque superati in virtù di meccanismi
più funzionali e utili al proprio benessere intimo e relazionale. Non più come ciò che siamo: “sono depresso” diventa “ho dei sintomi depressivi, sento tristezza ed entro in relazione con questi elementi per dar loro significato”; “sono ansioso” diventa “reagisco con ansia, ho paura e preoccupazione relativamente a… e posso grazie alla comprensione del miei meccanismi reattivi, decidere per azioni più sensate e utili”.
Ricorrere allo psicoterapeuta significa darsi la possibilità di comprendere come “funzioniamo”, perché facciamo quel che facciamo: di conseguenza trovare modalità più congruenti al nostro Essere, per vivere maggiormente in equilibrio, con più serenità, sapendo accogliere le manifestazioni ansiose o depressive come aiuto a metterci in relazione con noi stessi.
Un percorso psicologico non porta a cambiare la nostra identità o la struttura della nostra personalità, ma ci aiuta a trasformare atteggiamenti, modalità comunicative e relazionali, pensieri (spesso pregiudizi) che abbiamo su di noi, gli altri, il mondo.
L’ansia e la depressione non saranno più nemici da combattere ed eliminare, ma consiglieri alleati, che ci spingono e motivano verso una maggiore autostima, fiducia in noi stessi, benessere.
Dott.ssa Claudia Galli
Psicologa Psicoterapeuta - Carpi (MO) e Modena (MO)